Assegno divorzile nelle unioni civili, la corte di Cassazione: “va tutelato il partner più fragile”

L’assegno divorzile non sarà più riservato alle coppie unite in matrimonio, ma potrà essere corrisposto anche nel caso di scioglimento di un’unione civile.

Lo ha stabilito la Prima sezione civile della Cassazione con l’ordinanza n. 25495 del 17 settembre 2025.

I criteri applicabili
Secondo quanto stabilito dalla Prima Sezione Civile, occorre far riferimento all’art. 5, comma 6, della legge sul divorzio (L. 898/1970). Pertanto, l’assegno può essere disposto qualora si accerti:

  • l’inadeguatezza dei mezzi di sostentamento del richiedente;

  • l’impossibilità di procurarseli nonostante un impegno diligente;

  • lo squilibrio economico derivante da sacrifici compiuti per la vita comune, come la rinuncia a opportunità lavorative o di crescita personale.

La duplice funzione dell’assegno
La decisione della Cassazione sottolinea la natura assistenziale e al contempo compensativa dell’assegno.

  • Sul piano assistenziale, l’obiettivo è garantire all’ex partner un livello di vita dignitoso.

  • Sul piano compensativo, invece, si mira a riequilibrare i rapporti patrimoniali quando uno dei partner abbia sostenuto sacrifici rilevanti, ad esempio interrompendo la propria carriera per favorire quella dell’altro o per occuparsi della gestione familiare.

Le peculiarità dell’unione civile
Pur avvicinandosi molto al matrimonio, l’unione civile presenta differenze significative. Non è prevista la fase della separazione: lo scioglimento è immediato, senza un periodo intermedio durante il quale possa disporsi un assegno temporaneo. Tuttavia, la Cassazione ribadisce che, a seguito dello scioglimento, valgono le stesse regole del divorzio in tema di mantenimento.

Convivenze di fatto: un nodo ancora aperto
Diverso resta il discorso per le convivenze non formalizzate. La decisione non le riguarda e tali coppie restano prive di un assegno economico analogo, potendo contare unicamente su strumenti pattizi come i contratti di convivenza.

Questa pronuncia conferma la progressiva equiparazione, sul piano patrimoniale, tra matrimonio e unione civile, rafforzando la tutela del partner debole in caso di cessazione del vincolo.

Questa decisione rappresenta un passo importante per garantire equità e giustizia nelle nuove forme di famiglia riconosciute dal nostro ordinamento.

Fonti:

Open Online: La Cassazione apre all’assegno di mantenimento anche nelle unioni civili: ecco cosa cambia

Il Sole 24 Ore - NT+ Diritto: Applicazione criteri dell'assegno divorzile alle unioni civili.

La Legge per Tutti: Un approfondimento sull'estensione dell'assegno di mantenimento alle unioni civili e le relative implicazioni.

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